BURRI COME BURRI
OPERE DI ALBERTO BURRI
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
3 MAGGIO - 30 GIUGNO 2019
Se si esclude la grande mostra presso il Museo di Capodimonte nel 1978 e la presentazione di alcune opere presso la Galleria di Lia Rumma alla fine degli anni ‘90, Napoli non ha ospitato mostre personali di Alberto Burri, il che rende ancora più prezioso l’evento voluto come apertura del ciclo espositivo dello JUS Museum, lo studio legale di Olindo Preziosi, che ospita la nuova galleria d’arte contemporanea, con la direzione artistica di Marcello Palminteri.
Accanto ad alcuni significativi Cellotex, realizzati tra gli anni ‘70 e gli anni ’90, è esposto un importante Cretto Nero del 1979. Interessanti anche due disegni del 1950, preludio dei futuri sviluppi astratti. Una sezione della mostra è dedicata all’opera grafica: lavori determinanti quanto quelli pittorici poichè Alberto Burri è stato uno dei pochi artisti a sperimentare assiduamente tecniche e soluzioni che poi hanno avuto proficue ricadute sull’opera pittorica.
Alberto Burri è certamente il creatore indiscusso di cose mai viste e mai fatte prima, eppure espressione di una tradizione del nuovo, originale, maestoso. Si tratta ormai di un classico, della storia dell’arte moderna, in quel tratto che chiamiamo della contemporaneità, in cui Burri, insieme a Fontana e Manzoni, occupa una posizione assoluta, predominante, nell’ottica della sperimentazione, della ricerca, dell’incessante desiderio di esplorare territori nuovi che sono a mezzo tra pittura e architettura, nel segno della factura, di un affidare a materiali poveri, il compito di diventare emblematici, simbolici.
In occasione della mostra è presentata la video-installazione multimediale “U/TOPIA (Per Alberto Burri)” di Annalaura di Luggo. Un percorso sensoriale ed emotivo all’interno del Grande Cretto di Gibellina, visto attraverso la lente immaginifica e le capacità di sperimentazione visiva dell’artista napoletana.